TEA TOUR EP2 - PETER BRUNEL
Il viaggio Tea Tour continua: l’abbinamento perfetto tra il piatto di Chef Peter Brunel e la raffinata miscela creata da Albino Ferri.


Seconda tappa del viaggio.
Una visione intima e personale.
Nel secondo episodio del Tea Tour, Albino Ferri ci accompagna ad Arco di Trento, dove lo Chef Peter Brunel ci accoglie nel suo ristorante, una celebrazione dell’arte dell’ospitalità e del design. Lo stile degli spazi nasce dalla visione personale dello Chef, che, in collaborazione con il suo team di architetti, ha firmato un concept capace di fondere intimità, calore e familiarità. “L’ambiente rispecchia la mia casa, intima ed ospitale, priva di porte, giocata tra muri e arredo, con un susseguirsi di spazi dedicati ai diversi momenti dell’esperienza gastronomica,” racconta Brunel. Gli ambienti, minimali ma curati nei dettagli, si trasformano seguendo il fil rouge dannunziano del “Piacere”, regalando bellezza alla vista e al gusto. Un’armonia studiata per offrire un’esperienza multisensoriale, dove nulla è lasciato al caso, e ogni dettaglio invita l’ospite a sentirsi parte di un’intima celebrazione del gusto e dell’ospitalità.

Lo Chef e il suo piatto.
“La cucina nelle sue prime fasi è scienza, studio, ricerca“, afferma Peter Brunel, chef trentino con una carriera costellata di successi. Dal suo esordio con Giorgio Nardelli al Parkhotel Laurin fino alle esperienze internazionali e alle Stelle Michelin conquistate, la sua cucina unisce tradizione e innovazione, ispirandosi ad arte e architettura.
“Riso 200” è il piatto presentato all’interno della puntata: un riso alla parmigiana cotto con centrifugati di frutta e verdura, una celebrazione della semplicità e della complessità. La ricetta si divide tra due anime: il parmigiano 24 mesi, intenso e strutturato, e quello affinato per 200 mesi, che aggiunge un tocco di profondità e rara eleganza. Un piatto che racconta l’essenza di Brunel: tecnica, passione e creatività in perfetto equilibrio.

La scelta del Tea Master.
Per questo piatto, il Tea Master Albino Ferri ha scelto un raro tè di 25 anni di affinamento, con una base di puher fermentato in grotta. La miscela è arricchita da un blend di spezie dolci, pensato per esaltare l’eleganza della componente terziaria del tè. Un equilibrio raffinato, che si sposa armoniosamente con le sfumature del piatto dello chef, creando un’esperienza di gusto unica e irripetibile.
